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Eventi

31/07/2021 - Palazzolo Acreide

Dyscolos

Rappresentazione teatrale nell'ambito della rassegna "Teatri di pietra 2021"


Teatro Antico di Akrai
ore 21.15

Il Dyskolos rappresenta la forma più compiuta di quella che è stata definita “commedia nuova” greca: esaurita la critica politica del teatro di Aristofane, Menandro concentra la sua attenzione su temi e rapporti che lasciano ampio spazio alla riflessione, alla morale, potremmo dire borghese, di chi accetta con consapevolezza la propria condizione umana. Protagonista è l’uomo, con i suoi piccoli drammi quotidiani, le sue intolleranze e le sue paure, che lo portano a farsi aggressivo e a chiudersi in se stesso e nella stretta gabbia dei propri interessi. Ma sorprendente è la modernità di Menandro, che affida a due giovani, il ricco innamorato Sostrato e il povero e dignitoso Gorgia, un atteggiamento rivoluzionario e la capacità di sciogliere il nodo drammaturgico: la vitalità che scaturisce dall’amore e dalla fiducia nel prossimo vincerà la misantropia e consentirà il superamento della diversa condizione sociale, dando vita ad una nuova comunità.
Lo spettacolo utilizza le maschere del maestro Santelli, che riproducono quelle originali del teatro di Menandro, secondo i modelli rinvenuti nella necropoli di Lipari, che diedero vita ad una memorabile edizione all’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) di Siracusa. Un percorso a cui la Compagnia “La Bottega del Pane” si è ispirata sin dalla sua formazione, apportando in questa rappresentazione una nuova inventiva nell’uso delle maschere, sia per quanto riguarda il trucco e il colore, sia nelle innumerevoli possibilità mimiche e vocali.

Sostrato, un ricco giovane di buona famiglia, si innamora di una semplice e bella ragazza di campagna, figlia di un vecchio e bisbetico contadino, Cnemone, con il quale abita. La moglie di lui, infatti, esasperata dal suo carattere, si è trasferita dal figlio di primo letto, il serio e laborioso Gorgia. Sostrato si conquista l’amicizia di Gorgia e si offre di lavorare nei campi per conoscere meglio il burbero padre della ragazza di cui è innamorato. Intanto la madre di Sostrato, il servo Geta e il cuoco Sicone allestiscono un sacrificio presso il tempio di Pan, che si trova proprio accanto alla casa di Cnemone; la confusione che ne scaturisce accende l’ira del vecchio misantropo che si rifiuta di prestare la pentola di cui c’è bisogno per l’offerta votiva. Ma la sorte vuole che, nel tentativo di recuperare da un pozzo un secchio sfuggito alla sua serva, Cnemone vi precipiti dentro. Sostrato e Gorgia corrono a salvarlo. Cnemone, dopo il pericolo che ha corso, si mostra più ragionevole e concede la mano della figlia a Sostrato. Nell’entusiasmo del momento Sostrato ottiene dal padre Callippide che la sorella sia concessa in sposa all’amico Gorgia. La commedia si conclude con una doppia festa di nozze a cui tutti i servi trascinano il riluttante Cnemone, ormai arreso all’inevitabile condivisione.

Il Dyskolos rappresenta la forma più compiuta di quella che è stata definita “commedia nuova”: esaurita ormai la critica politica che fu del teatro di Aristofane, Menandro concentra la sua attenzione su temi e rapporti che lasciano ampio spazio alla riflessione, alla morale, potremmo dire, borghese, di chi accetta con consapevolezza la propria condizione umana. Protagonista della commedia è l’uomo, con i suoi piccoli drammi quotidiani, le sue intolleranze e le sue paure che lo portano a farsi aggressivo e a chiudersi in se stesso e nella stretta gabbia dei propri interessi. Ma sorprendente è la modernità di Menandro che affida ai due giovani, il ricco innamorato Sostrato e il povero e dignitoso Gorgia, la capacità di sciogliere il nodo drammaturgico: la vitalità che scaturisce dall’amore e dalla fiducia nel prossimo vincerà la misantropia e consentirà il superamento della diversa condizione sociale dando vita, forse, ad una nuova comunità.

La scelta di utilizzare in questa versione le maschere proprie del teatro di Menandro, che già tante volte la Compagnia ha messo a servizio delle opere plautine, si iscrive in una tradizione che si rinnova ancora una volta: e nell’affrontare il testo che queste maschere ‘vestono’ con maggiore attinenza, e nell’avere scelto di dare un colore nuovo ai “tipi di Lipari” reinterpretati dal Maestro Santelli, scrostandoli dalle ristrettezze filologiche, cui in ogni caso obbediscono per loro stessa natura, e arricchendoli di un’inventiva moderna, nell’apparenza (trucco e colore) e nella sostanza (parola e movimento).

 

Compagnia: Bottega del Pane

AutoreMenandro

Adattamento e regia : Cinzia Maccagnano

Maschere :  Giancarlo Santelli

Musiche : Germano Mazzocchetti

Costumi : Monica Mancini

Illustrazione e grafica :  Alessandro Giuliani

Con  : Raffaele Gangale, Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano

 

Prenotazione obbligatoria

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Teatri di Pietra è il progetto di rete culturale - ideato da Capua Antica Festival, per la valorizzazione dei teatri antichi e del patrimonio monumentale attraverso lo spettacolo dal vivo. Grazie alla collaborazione con le Soprintendenze competenti e il sostegno delle Amministrazioni coinvolte, da più di dieci anni opera nel centro sud del Paese e oggi interessa oltre 30 siti in sei regioni italiane.


Per saperne di più: http://https://teatridipietra.it/

 

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